ramite gli altoparlanti. Ogni fonico ha sempre la sua cuffia preferita, è la sua lente di ingrandimento,
il suo strumento d'indagine.
Oggi parliamo di una cuffia in particolare, l'AKG K702 top di gamma dell'omonima azienda Austriaca nata a Vienna nel 1947 e oggi confluita nel gruppo Harman International industries in compagnia di altri marchi del calibro di Harman-Kardon, Infinity, JBL, Mark Levinson e Studer.
L'AKG K702 viene presentata nell'estate del 2008 ed è una delle creature nate dopo l'ingresso nel gruppo Harman.
La confezione La confezione è nel classico stile AKG, grande e voluminosa in cartone, ricoperta da un ulteriore strato in cartoncino non molto spesso con foto, descrizioni, specifiche tutte immediatamente visibili. Su di esso in particolare troviamo anche un adesivo che pubblicizza i Test di alcune riviste del settore. Togliendo il primo strato di cartoncino abbiamo davanti agli occhi la scatola vera e propria, completamente nera e con una scritta in evidenza, “Expect” in realtà questo è l'inizio della presentazione che AKG ha voluto elaborare per la sua Top di gamma, man mano che apriremo il pacco ci troveremo dinanzi nuove scritte che andranno a comporre la frase “Expect and discover Perfection”. Pensiamo che questa sia un'idea davvero originale. All'interno della confezione ci appare quindi la K702 in tutto il suo splendore.
Dotazione A corredo c'è solo il cavetto indispensabile per poter utilizzare il prodotto con il suo adattatore Jack 1/4” - 1/8” con serraggio a vite e il manuale. Non è presente una piccola custodia che sarebbe stata gradita. Strano a nostro avviso è che la sorella consumer K701 benefici di una base per poggiare la cuffia quando non è utilizzata mentre la professionale K702 sia priva di qualsiasi gadget, nonostante il prezzo superiore. Caratteristiche Tecniche Costruzione: circumaurale, aperta Risposta in frequenza: 10-39.800 Hz Rendimento: 105 dB SPL/V Potenza massima: 200 mW Impedenza nominale: 62 Ohm Peso: 235 grammi (senza cavo) Cavo: 99,99% OFC, 3 metri Adattatore stereo: a vite Jack 1/4” - 1/8” Descrizione Appena prendiamo le K702 in mano notiamo subito l'estrema leggerezza soprattutto in rapporto alla dimensione. Le cuffie hanno dei padiglioni enormi e completamente bucherellati (queste sono infatti delle cuffie di tipo aperto), sono costruite in plastica di ottima qualità, i cuscinetti auricolari sono ricoperti da velluto soffice al tatto, che dona comodità alle cuffie.
Si presentano in tre colori fondamentali, nero, blu scuro e argento che conferiscono un carattere classico e non troppo vistoso, molto belle, non sfigurano mai sul banco di lavoro. La fascia superiore è in pelle, e presenta degli inserti morbidi nella parte inferiore, mentre in alto capeggia a grandi lettere il logo AKG. Le K702 sono testate singolarmente e presentano sul lato L (Left) nella parte interna della struttura di auto-tensionamento un adesivo con il numero di serie, dallo stesso lato fuoriesce anche il cavo staccabile e dotato di connettore mini-xlr. Grazie al cavo staccabile e dotato di connettore standard è possibile utilizzare cavi di differenti qualità e dimensioni. Il collegamento al secondo padiglione avviene tramite i due archetti strutturali che sovrastano la fascia in pelle, soluzione veramente interessante. Queste cuffie come possiamo anche leggere dalle serigrafie stampigliate sui padiglioni sono rigorosamente “Made in Austria”.
Prova Sono le prime cuffie al mondo che utilizzano la rivoluzionaria tecnologia "Flat-Wire" trasduttore ultra preciso (diaframma a doppio strato) tecnologia "Varimotion" e sfruttano il sistema di cablatura "Bi-wiring" ad elevatissima performance (99,99% oxigenfree). Queste cuffie sono auto-assestanti, grazie allo splendido sistema AKG che permette di indossarle senza troppe preoccupazioni e in modo semplice queste si andranno ad adattare istantaneamente alle linee della testa, circondando le orecchie in modo confortevole e senza pressioni fastidiose. Dobbiamo dire che queste K702 risultato estremamente schizzinose, i 55 Ohm dichiarati infatti traggono in inganno perchè a dispetto della loro bassa impedenza queste sono cuffie estremamente difficili da pilotare. Se vogliamo che “suonino veramente” non possiamo collegarle all'uscita nella nostra interfaccia audio. Le K702 infatti richiedono un amplificatore per cuffie, con questo non vogliamo dire che non basterà la normale uscita della nostra interfaccia audio a farle funzionare, ma in quel caso ci ritroveremo a non esprimere il potenziale delle cuffie. In principio abbiamo testato le cuffie collegandole alla nostra Avid Mbox Pro, interfaccia di fascia meglio-bassa della casa americana, dotata di due uscite cuffie con volumi indipendenti. In questo caso per avere una pressione sonora soddisfacente in alcuni frangenti siamo stati obbligati a portare la manopola del volume quasi a fine corsa. Il panorama risulta ampio, ma manca dinamica questo restituisce un suono molto piatto con alti striduli e bassi estremamente carenti, la riproduzione sonora non ha corpo. Decidiamo quindi di rinunciare al collegamento diretto alla nostra interfaccia e mettiamo in campo il nostro Lake People G93 un amplificatore per cuffie, il modello entry level della casa tedesca che vanta una produzione quasi artigianale. Appena iniziamo a ruotare la manopola del G93 ci accorgiamo che qualcosa è cambiato nelle K702, inizia a venir fuori il carattere delle nostre AKG. La scena sonora si apre, ora non risultano più piatte, c'è tanta dinamica. Gli alti sono molto brillanti ma non stridono più, sono definiti, i medi prendono tutto il corpo che prima non avevano ed a sorpresa compaiono anche le basse frequenze, estremamente controllate ma precisissime. Sembra che il brutto anatroccolo che avevamo ascoltato con l'interfaccia integrata, ora grazie al Lake si sia trasformata in una cigno, quello che più ci lascia di stucco è l'estrema precisione e definizione di queste cuffie, viene riprodotto ogni minimo particolare, anche il più sottile ed è la gamma medio alta a farla da padrone. Sono estremamente analitiche, quasi chirurgiche, il suono è pulito, cristallino, con transienti veloci e bassi controllati. Fin da subito capiamo che le K702 non saranno amate dai DJ o comunque da chi predilige cuffie con un'enfatizzazione sulle basse frequenze, come va tanto di moda oggi nel mercato consumer, queste AKG riprodurranno solo la realtà del suono senza aggiungere nulla.
Sono le classiche cuffie che possono essere o amate o odiate, non c'è via di mezzo. A nostro avviso sono pensate per la creazione del mix, per effettuare accurate analisi in post produzione. Non crediamo ad esempio che siano cuffie dal carattere Hi-Fi, dove si richiede un suono più morbido, più amalgamato, dove il suono non deve essere analitico ma deve coinvolgere anche con carattere. Qualsiasi cosa daremo in pasto alle K702, la riprodurranno con una fedeltà e una trasparenza eccezionale, è veramente difficile trovare qualcosa che suoni veramente bene in queste cuffie, questo perché con la loro precisione tendono a mettere in evidenza ogni difetto presente nelle nostre registrazioni, questo per chi lavora con la musica in post-produzione è molto importante. Le K702 sono lo strumento d'indagine del fonico di studio, permetteranno di valutare il più piccolo particolare e grazie alla loro scena sonora e alla separazione degli strumenti sul palcoscenico stereo ci permetteranno di distinguere con molta facilità ogni strumento. Abbiamo avuto modo di fare un piccolo confronto su questo punto con le Grado RS325i, brano con Hammond, basso elettrico e voce graffiante. Le Grado hanno dimostrato tendenza ad amalgamare il suono, a renderlo più corposo e piacevole, molto più rilassante in pieno stile Hi-Fi, ma al contempo hanno sovrapposto eccessivamente gli strumenti, ci è sembrato quasi che l'Hammond e il basso elettrico riproducessero frequenze pressoché simili, sovrapponendosi. Indossando le K702 tutto viene stravolto, i due strumenti vengono separati in modo netto, l'Hammon ora lavora su frequenze superiori al basso elettrico, anche la posizione nel palcoscenico che le cuffie ci restituiscono e cambiata, il tutto è molto preciso. Abbiamo voluto testare queste AKG K702 con vari generi musicali e dopo le nostre prove possiamo affermare con assoluta certezza che abbiamo difronte le regine della musica classica. Ascoltando una registrazione di pianoforte solo o di orchestra le cuffie regalano emozioni. Riprodurre un pianoforte solo nella sua semplicità è compito arduo per cuffie e altoparlanti di ogni genere, le K702 passano la prova egregiamente, riusciamo ad apprezzare veramente il tocco del pianista con tutta la sua espressività. Conclusioni e Prezzo Splendide, crediamo non ci siano altri termini per definire queste cuffie. Sono cuffie “reference” e sono la vera lente d'ingrandimento di chi lavora in uno studio di registrazione. Precise e sincere, non colorano il suono restando estremamente trasparenti, naturali e analitiche, non regalano nulla. Qualcuno potrà dire che hanno delle carenze sulle basse frequenze ma noi pensiamo che questo non sia un male, anzi. I bassi sono presenti e profondi, ma estremamente netti e controllati, senza enfatizzazioni o rimbombi. Grandi e comode, non stancano mai (anche se questa è una valutazione molto soggettiva). Inoltre la costruzione è ottima come da tradizione AKG. Infine possiamo affermare che, nel caso in cui ci trovassimo costretti ad effettuare un mix con soltanto delle cuffie a disposizione, le K702 sarebbero le uniche che ci permetterebbero di avventurarci nell'impresa. Il prezzo delle AKG K702 in Italia oggi è di circa 350 euro, prezzo estremamente concorrenziale vista la qualità del prodotto. Non possiamo far altro che consigliare queste cuffie! Pro + Comodissime con padiglioni enormi e il sistema di autoregolazione AKG Cavo staccabile Leggere nonostante la dimensione ragguardevole Precise, la vera lente d'ingrandimento del fonico da studio Eccellenti con la musica classica Bassi precisi e veloci, mai eccessivi. Contro - Necessitano di un amplificatore per cuffie di qualità per esprimere il loro vero potenziale Bassi sotto tono in alcuni generi musicali (opinione molto legata ai gusti personali del singolo) Improponibile la riproduzione di file lossy, ma siamo sicuri che questo sia un male?.. ;-) |
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