Autore dell'EDIPO RE che Aristotele considerava la tragedia perfetta, è il secondo autore greco per memoria, sicuramente il più amato dai greci. Vinse 18 volte il premio come miglior autore, molto amato per la sua scrittura che era solenne ma allo stesso tempo comprensibile e molto vicina alle persone. Usa un linguaggio sonoro ed elegante facile sia da cantare che da ascoltare. Tocca delle tematiche molto sentite al tempo: la “rivoluzione” dei giovani che non accettano più il vecchio modo di pensare e la messa in discussione della religiosità, ragion per cui addirittura la magistratura vide in Sofocle un modello da presentare alle nuove generazioni. Nella tragedia di Sofocle si avverte che l'uomo non è perfetto e all'altezza di tutto, quindi viene ridimensionato (contrariamente all'idea che si stava diffondendo, ovvero di un uomo capace di qualunque cosa). Sofocle fu anche un ottimo politico, fu a capo dei tesorieri e stratega militare, in seguito divenne un PROBULO (coloro che decisero che tipo di governo avesse dovuto avere Atene). Ebbe l'onore di custodire in casa sua la statua di ESCULAPIO. Morto questo grande uomo venne ricordato e citato in molte occasioni, non lasciò mai Atene per sua volontà. Di Sofocle ci restano 7 tragedie, quella definita perfetta, alla pari della scultura di Michelangelo fu l'EDIPO RE. Si pensa abbia scritto circa 100 tragedie. Le 7 che ci sono rimaste appartengono tutte al periodo della maturità artistica. Sappiamo che Sofocle aggiunge il TERZO ATTORE conferendo più dinamicità alle azioni. Il poeta stabilì una volta per tutte il numero dei COREOTI, 15. Sofocle per primo capì l'importanza della SCENOGRAFIA.
EDIPO RE
La tragedia di EDIPO RE è legata al mito TEBANO. Si pensa che questo mito sia stato inventato a Delfi dai sacerdoti, perché racconta e “pubblicizza” l'importanza di tale centro oracolare. Sofocle mette in luce il fatto che all'uomo non è dato conoscere il suo futuro in modo da poterlo cambiare, la verità è che anche se il destino potesse essere noto non vi sarebbe la possibilità di cambiarlo perché è volontà degli dei, ragion per cui ogni tentativo sarebbe vano e provocherebbe dolore. Per Sofocle a questo punto è meglio che l'uomo sia all'oscuro di tutto. Edipo giunto a Tebe ventenne dall'istmo di Corinto salva la città dalla Sfinge con la sua forza mentale risolvendo il quesito che il mostro gli pone. Diventa sovrano di Tebe dopo averla liberata e del vecchio sovrano non si sa nulla.
La tragedia inizia con un gruppo di sacerdoti che vanno a chiedere aiuto al re (sovrano da 20 anni) perché la città è minacciata dalla peste. Edipo si rivolge ai suoi cittadini chiamandoli figli e manifestando la sua preoccupazione per le loro sofferenze (un sovrano atipico per il tempo perché a favore del popolo). Edipo invia suo cognato CREONTE a Delfi per chiedere aiuto all'oracolo. La tragedia è divisa in 2 parti, nella prima vi sono le certezze, su queste si basa la figura di re Edipo buono e amato, nella seconda tutte le certezze cadono una dopo l'altra. Edipo negherà la verità perché è così terribile che per lui è impossibile accettarla, per lui sarebbe impossibile espiare le sue colpe anche se involontarie. Infatti si saprà che la pestilenza è dovuta al fatto che l'assassino del vecchio re LAIO vive ancora a Tebe ed è quindi una punizione divina. Si scopre che l'assassino di Laio, per una profezia è proprio suo figlio Edipo cresciuto in una città lontana perché salvato da un servo a cui era stato ordinato di uccidere il bambino. Una volta cresciuto il ragazzo aveva incontrato lungo il suo cammino un uomo e lo aveva ucciso. Un vecchio servo del padre gli racconta tutto (si pensava che il re fosse stato ucciso dai briganti). Inizialmente Tiresia l'indovino cieco aveva già svelato la realtà ma nessuno gli aveva creduto. Quando GIOCASTA capisce che la verità è vicina cerca inutilmente di convincere Edipo a lasciar perdere. Giocasta è sua madre, che moglie di Edipo si impiccherà alla sua vista, Edipo consumato dall'orrore si acceca e chiede a Caronte di essere esiliato, ciò mostra come sia impossibile sottrarsi al destino. Edipo è logorato dai sensi di colpa per aver ucciso il padre, sposato la madre, dato alla luce due bambine nate da un incesto e portato pestilenza e morte al suo popolo. Questo provoca negli spettatori sentimenti di orrore e pietà nei confronti di un re amato e stimato dal suo popolo che si saprà autore involontario di atti orribili. |
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