La letteratura latina ha inizio proprio con il teatro latino che nasce dalla traduzione dei testi greci ed è pieno di parti cantate, questo carattere si deve a PLAUTO. Ma il mondo latino conoscerà il teatro grazie alle compagnie itineranti che lo esporteranno nella Magna Grecia. Queste avevano un repertorio ben studiato e scelto con attenzione, sia per la facilità di rappresentazione, sia per il tipo di pubblico a cui si rivolgeva. Diciamo che per necessità l'autore più rappresentato fu Euripide, sia perché non bisognava avere un grande numero di coreoti, sia perché veniva compreso meglio. Per quanto riguardava la commedia, l'autore preferito era Menandro perché Aristofane era troppo legato alle tradizioni e ai tempi greci. Per attirare di più l'attenzione e riscuotere successo vennero aumentate le parti cantate, per questo poi nel teatro latino avrà molta importanza il canto. I latini imitarono il modo teatrale di queste compagnie itineranti, che non è quello originale greco ma è invece modificato e rivisto secondo le varie esigenze. Cominciarono così le TRADUZIONI e le IMITAZIONI per rendere più comprensibile il teatro ai Romani, anche se essi conoscevano il greco per i rapporti commerciali.
Il teatro a Roma nasce intorno al 240 a.C, prima vi furono altre forme di rappresentazione, la commedia latina infatti deriva anche da FORME ORIGINARIE dei territori latini, rappresentazioni improvvisate e celebrative della nascente cultura Romana. Ad esempio i FESCENNINI, durante i quali i cittadini cantavano e ballavano improvvisando discussioni accese; l'ATELLANA da Atella (Aversa e Acerra) una forma teatrale caratterizzata dall'uso di MASCHERE (dette Atellane) in cui protagoniste erano 4 maschere simili alle attuali: pulcinella, brighella, balanzone e pantalone. Nel 360 a.C. Roma viveva una carestia e giunsero dall'Etruria dei BALLERINI che vennero imitati dai Romani, anche questo favorì lo sviluppo della DANZA nella cultura teatrale Romana. La nascita ufficiale del teatro latino, come già detto, si associa al 240 a.C. Quando a LIVIO ANDRONICO viene commissionata la trascrizione di un'opera greca, non solo una pura traduzione, ma un riadattamento a quella che era la cultura latina, e quindi una vera e propria fusione tra le due diverse tradizioni, era un modo inoltre per far conoscere la letteratura straniera al popolo latino. Anche le PALLIATE che dovevano essere soltanto una traduzione non erano tali perché venivano apportate delle modifiche. Il teatro latino sarà strettamente legato al periodo dell'anno in cui si svolgevano i LUDI, un fenomeno complesso, che esisteva già alla fine della monarchia, che consisteva in una serie di cerimonie e attività legate alle divinità, ma in realtà, la celebrazione di queste era solo un pretesto per fare festa. I LUDI duravano dai 5 ai 15 o 20 giorni e consistevano in: cacce, battaglie navali, scontri tra gladiatori, gare di corse di cavalli e in seguito nel 364 a.C. si aggiunsero i LUDI Scenici che erano un momento di spettacolo, come tutte le altre attività che si svolgevano nel CIRCO MASSIMO. Vi erano giorni e spazi dedicati alle rappresentazioni e venivano montati PALCHI. Le rappresentazioni latine NON AVEVANO assolutamente l'IMPORTANZA che possedeva il TEATRO IN GRECIA, il primo teatro stabile infatti fu costruito a Roma nel 55 a.c. Quando ormai il teatro andava scomparendo. Il mondo dei LUDI durò circa 10 secoli fino alla caduta dell'impero romano d'occidente, negli ultimi decenni il teatro era DEGENERATO e spesso diventava una spettacolarizzazione delle condanne a morte. Chi si dedicava al teatro non era certo visto di buon occhio e non era in alcun modo apprezzato e stimato come artista, ne considerato alla pari dei gladiatori. Gli attori erano liberti, tutti uomini, le donne poterono dedicarsi al teatro successivamente e anche loro avevano una reputazione tutt'altro che stimabile. Esisteva anche la figura dell'IMPRESARIO degli attori chiamato DOMINO CATERVE. Troviamo svariati argomenti e contenuti (in Plauto ad esempio vi erano argomenti greci, anche se rispetto al mondo latino il mondo greco era molto più SERIO) poi esistevano i MIMI e i PANTOMIMI che ebbero molto successo perché recitavano con delle maschere e presentavano anche le donne come attrici, schiave o prostitute molto seguite ma poco stimate come donne, al punto che violentare una MIMA non era considerato reato. Si narra che ad uno spettacolo CATONE si alzò e se ne andò, perché a causa della sua presenza non si rappresentò un momento molto amato dal pubblico chiamato NUDAZIO MIMORUM. I MIMI parlavano e cantavano i PANTOMIMI invece erano i mimi come li intendiamo oggi, potevano danzare e muoversi soltanto. Un particolare interessante è che molto spesso le opere di OVIDIO venivano rappresentate da mimi e pantomimi. Il teatro romano, come struttura era molto diverso da quello greco, una delle differenze è la mancanza di un luogo sul palcoscenico dedicato al coro, poiché questo non esisteva lo spazio era diviso in due zone, una dove avveniva la scena e un'altra riservata al pubblico. I teatri venivano costruiti nel centro delle città, il CAILON ovvero la platea si alzava in verticale, scompare infatti l'idea degli anfiteatri situati in zone più isolate come avveniva in Grecia. In seguito vennero costruite anche coperture ottenute con tende (dei marinai di Gaeta) che copriranno tutto il teatro. Ci si chiede per quale motivo queste costruzioni sorsero quando ormai il teatro vero non esisteva più. In questo pericolo i teatri non erano visti di buon occhio perché strettamente legati al VIZIO e alla PROSTITUZIONE (perché vi erano nei pressi del teatro strutture prettamente dedicate a tale pratica) inoltre vi era un vero e proprio servizio d'ordine in occasione delle rappresentazioni, proprio come allo stadio. |
Appunti > Storia del teatro musicale >