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Parametri fisici

Da un punto di vista informatico il MIDI è interfaccia seriale asincrona, e la velocità di trasmissione è di 31.25 Kbaud (Kbytes/sec), il che implica che per trasmettere 1 bit il MIDI impiega 32 microsecondi (31.25 milionesimi di secondo per la precisione). Premesso che 1 byte è formato da 8 bit di dati più 1 di start e 1 di stop (per un totale di 10 bit), e considerato che un singolo evento MIDI è di solito composto da 3 bytes, occorre 1 ms (millisecondo=1 millesimo di secondo) per ogni evento MIDI. Ecco quindi chiarito uno dei più grandi limiti del protocollo MIDI, la velocità di trasmissione. Le connessioni tra apparecchi MIDI si effettuano con connettori Din a 5 punte/180°, di solito sono implementati tre tipi di connessioni: una presa MIDI In(put) per l’ingresso dei dati da un generatore esterno, una presa MIDI Out(put) per l’uscita dei dati indirizzati ad un generatore esterno o all’ingresso MIDI di un computer, e un presa MIDI Thru che presenta in uscita immutati i dati presenti al MIDI In, per permettere un collegamento in cascata di più macchine.
Pur essendo prevista per agevolare la connessione, questa pratica è del tutto sconsigliabile, poichè adoperandola è inevitabile assistere ad un drastico peggioramento del ritardo, che si accumula verso gli ultimi apparecchi della catena, peggiorando al crescere del numero di apparecchi collegati, che sommato alla lentezza propria del protocollo rende la percezione di accordi contemporanei come arpeggi. Infatti quando il tempo richiesto dalla trasmissione eccede i 10 ms (equivalenti a 10 note), il nostro orecchio comincia a percepire l’accordo come un arpeggio. E’ per ovviare a questo tipo di inconvenienti e per supportare nuovi metodi per produrre musica che nel ventennio di esercizio del MIDI si affermano categorie di apparecchi come mergers (per miscelare due o più uscite MIDI in una sola), thru box (fa esattamente il contrario, da un’unica entrata MIDI ricava più uscite parallele, per collegare più apparecchi senza ricorrere al collegamento daisy-chain), MIDI delays, MIDI patchers, mappers, oltre ad una miriade di applicazioni software per i personal computer (sequencers-Logic, Cubase, editors- SoundDiver, processing software-Max) e vari tipi di interfacce MIDI e Audio per dotare il computer di porte audio e MIDI multi-porta e multi-canale su connessioni Usb e FireWire. Queste considerazioni ci suggeriscono che se anche il MIDI non è un protocollo perfetto, intanto è stato l’unico, è il più diffuso e soprattutto è uno standard industriale che mette tutti d’accordo (anche se esistono altri tipi di interfacce che avrebbero potuto essere più veloci ed efficienti ma inutili senza essere uno standard), il suo grande merito è stato quello di stimolare il mercato (emblematico il successo dei computer serie Atari 1040 St, impostosi su concorrenti anche più performanti grazie alla presenza native dell’interfaccia MIDI). Il MIDI come protocollo poi è ormai consacrato, infatti è incluso ormai nei moderni sistemi operativi (Mac Os X, Windows XP) ed è massicciamente presente persino nelle ultime generazioni di telefonini.