L’avvento del MIDI introdusse un concetto nuovo che per certi versi rivoluzionava la visione del setup tastieristico: la separazione concettuale e fisica tra la tastiera (o il controller in maniera più generica) e l’effettivo generatore sonoro. Per la prima volta un sintetizzatore con la tastiera veniva concepito come due macchine in uno stesso “contenitore”: la tastiera che fungeva da controller della performance del musicista insieme ai pedali, il pitch-bend, la modulation wheel, gli slider e i controlli in generale da un lato, ed il generatore sonoro interno che traduceva questa performance in “suono” vero e proprio. Le due entità erano internamente connesse, ma tramite la funzione di local-off si potevano disconnettere in modo che la tastiera mandava i segnali generati al connettore MIDI Out, mentre il generatore risponde solo ai segnali MIDI presenti al connettore MIDI In dell’apparecchio. Ma non solo: si apriva la possibilità di controllare con una sola tastiera (o controller) un numero indefinito di generatori sonori, per cui nasceva una classe interamente nuova di apparecchi, gli expanders MIDI, sintetizzatori e generatori in generale uguali in tutto e per tutto ai loro “cugini” a tastiera ma senza di essa. Oltretutto ciò rappresentava anche un risparmio economico rispetto alla versione a tastiera, oltre a consentire l’assemblaggio di rack pieni di generatori da controllare con una o due tastiere, oltre che con un computer; infatti il MIDI rende possibile l’ingresso del computer nel setup di strumenti con varie funzioni, dal sequencing all’editing dei suoni degli expander, alla memorizzazione e gestione delle patch durante lo show. Questo agli albori del MIDI, perchè con il passare degli anni e l’esponenziale aumento delle prestazioni, ormai il computer ha finito per il sostituire gli expander hardware con i virtual intruments, generatori sonori MIDI funzionanti in maniera del tutto uguale a quello hardware ma con la differenza che viene generato in tempo reale via software, che oramai coprono tutte le fasce di generazione, dal campionatore alla sintesi sottrattiva, additiva, granulare, FM, vocoder e tanti altri.
Diamo uno sguardo a qualche configurazione-tipo, espandibile in totale libertà con limitazioni che ormai risiedono solo nel pensiero.
Un semplice sistema Midi
Un sistema MIDI più complesso
Un sistema MIDI basato sul computer
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