I circuiti elettrici sono caratterizzati da una propria rumorosità, dovuta al movimento degli elettroni in essi. Essa è riconducibile anche ad altri motivi come, ad esempio, il bombardamento delle molecole d’aria sul diaframma del microfono. Quindi, per la stima di questi valori, si usa misurare il livello di tensione uscente dal microfono in assenza di pressione sonora incidente (quindi in condizioni di isolamento particolari). In linea di massima, il rumore occupa tutto lo spettro delle frequenze udibili (rumore bianco); ma, com’è noto l’orecchio ha una risposta diversa a seconda della frequenza, quindi la parte più “fastidiosa” si trova nella zona compresa tra 1000 e 10000 Hz. Si nota allora un peso diverso del rumore, rispetto alla frequenza. Infatti, i dati forniti nelle specifiche di un microfono, usano vari tipi di filtraggio del rumore dettati da convenzioni internazionali (DIN, IEC, CCIR, etc.). Essi sono espressi in livello di pressione sonora relativa (dBspl), e rappresentano quindi, il limite inferiore della gamma dinamica: infatti un suono con livello di pressione relativa minore rispetto al valore del rumore, non sarà trasdotto dall’apparato microfonico.
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