Un microfono può presentare comportamenti diversificati, a seconda del valore dell’angolo d’incidenza. Quindi, nelle specifiche di un microfono, dovrebbero essere riportati dati riguardanti misurazioni relative a vari angoli: a parità di pressione emessa dalla sorgente e partendo da 0°, dovrebbe essere effettuata una misurazione ogni 45°. Inoltre, risposte differenti, possono essere ottenute anche al variare della frequenza; infatti, in generale, un trasduttore tende ad essere più direzionale verso le alte frequenze. Così, anche per questa caratteristica, dovrebbero essere effettuate più misurazione. Se si volesse essere altamente precisi, si dovrebbero effettuare varie misurazioni, cambiando angolo, e per ogni angolo si dovrebbero effettuare misurazioni al variare della frequenza; solitamente troviamo un grafico nel quale è rappresentata una circonferenza (che individua il livello di zero dB) con centro nell’origine degli assi cartesiani. Zero gradi sarà rappresentato dal semiasse positivo delle ascisse (asse y); procedendo in senso orario, si posizionano tutti gli altri valori. All’interno della circonferenza (o per assurdo in coincidenza con essa) troviamo varie figure, che rappresentano, ognuna, la caratteristica di direzionalità ad una data frequenza. A seconda che il microfono sia a gradiente, od a pressione, esso possiede una certa caratteristica direzionale. I due tipi di funzionamento formano rispettivamente, le figure, dette omnidirezionale e figure of eight (figura a otto).
Dalla fusione di queste due figure possiamo ottenere le altre figure usate, ovvero:
Inoltre, in alcuni casi, l’accorgimento usato è l’utilizzo del delay network: esso è un canale laterale al trasduttore, progettato così da fare in modo che i segnali passanti per queste vie arrivino invertiti di fase al trasduttore, con conseguente annullamento. Per le basse frequenze l’accorgimento non è notevolmente utile, poiché esse hanno la capacità di aggirare gli ostacoli di dimensioni minori alla loro lunghezza d’onda.
|