Questo strumento come il flauto ha la meccanica secondo il sistema di Boehm, è infatti la più piccola taglia del flauto traverso e viene chiamato anche flauto piccolo, le sue dimensioni sono la metà del flauto traverso. L'Ottavino può essere costruito in vari materiali, in metallo, in legno (in questo caso si preferiscono legni molto duri, solitamente in ebano) e in grenadilla. Nelle orchestre viene considerato lo strumento più agile e viene suonato generalmente da un flautista. Lo strumento emerge in tutta la sua personalità e brillantezza nella Danza cinese del balletto Lo schiaccianoci di Cajkovskij, nell'ultimo movimento della Sinfonia n.5 in do minore, op. 67 di Beethoven, nello Scherzo della Ouverture de L'Italiana in Algeri di Rossini e nel tema principale del primo tempo del Concerto per pianoforte e orchestra di Ravel.
L'ottavino continua l'estensione del flauto nell'estremo acuto, la sua estensione comprende il Re grave e si estende per due ottave e mezzo. E' uno strumento traspositore, lo strumentista legge la partitura alla stessa maniera del flauto, ma emette note all'ottava superiore. Il suo timbro non possiede la dolcezza del flauto ed è piuttosto scarno, povero di possibilità espressive, conserva però il carattere di brillantezza e anzi lo accentua. Questo carattere estremamente brillante lo rende molto adatto all'esecuzione di virtuosismi. È uno strumento molto difficile, il foro della testa dell'ottavino è piccolo rispetto a quello del flauto e le chiavi sono anch'esse ravvicinate. Questo comporta maggiori difficoltà nell'intonazione e nell'emissione del suono. L'agilità dello strumento è eccezionale e per i trilli, il legato, lo staccato ecc. valgono le stesse cose dette per il flauto traverso. Con l'Ottavino però il frullato non è più solo relegato ad effetto decorativo. |