Questo strumento è l'estensione immediatamente più grave del flauto in Do. È uno strumento prezioso anche se non è di uso comune. Il registro più importante è quello inferiore per il suo suono caldo e per il suo timbro distinto. Oltre ad essere usato nelle formazioni flautistiche e da concerto, questo flauto è diffuso anche in vari gruppi jazz. È uno strumento armonico che permette il cambio delle note senza correggere i tasti ed è considerato il raddoppio per i sassofoni. Inoltre nella letteratura classica viene spesso associato a spartiti di Ravel (nel Dafne e Chloè) e Stravinskij (nella Sagra della primavera).
Il tubo del flauto contralto è considerevolmente più spesso e lungo rispetto al flauto in Do, la testa può essere sia dritta che curva. L'imboccatura è proporzionata al taglio dello strumento ed è situata sotto il labbro inferiore. La versione a testa curva molte volte viene preferita dai flautisti di bassa statura, in quanto richiede meno sforzi delle braccia e ha il baricentro dello strumento più vicino al corpo del flautista, mentre la versione a testa dritta viene usata in modo più frequente per una questione di comodità oppure per ragioni puramente artistiche. Entrambi hanno un sistema di chiavi Boehm, infatti fu proprio Boehm che sviluppò il flauto contralto moderno che è uno strumento traspositore, ecco sotto la sua estensione: Il flauto contralto richiede più fiato da parte del flautista e fornisce una presenza dinamica maggiore dell'ottava e mezzo più bassa della sua estensione. |