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Super Audio CD

Presentato nel 1999 da Sony e Philips, le compagnie che hanno creato il Cd Audio, il disco ottico SACD si propone come supporto in grado di offrire una riproduzione audio di superiore qualità rispetto al CD. Il SACD è in guerra di formato con il DVD Audio, ma entrambi non sono riusciti a spodestare il CD Audio. Da un punto di vista tecnologico il SACD usa una tecnologia molto differente da quella del CD o del DVD Audio per codificare i dati, il processo viene denominato Direct Stream Digital (DSD) edè una modulazione Delta-Sigma ad 1 bit ad un altissima frequenza di campionamento (2,8224 MHz). Le specifiche poi suggerirebbero la presenza obbligatoria di un mix a due canali, anche se non tutti i SACD ce l’hanno, e la possibilità di avere un mix surround opzionale, originando la designazione “SACD surround” o “Multi-Ch” presente sulla copertina posteriore. Il SACD può essere di tre tipi:

  • Ibrido (il tipo più diffuso), che consiste in due layer, uno “Red Book” compatibile per assicurarne la riproduzione un un tradizionale lettore CD (detto Cd Layer) ed un altro da 4,7 Gb (detto HD Layer) 
  • Layer singolo, fisicamente uguale ad un DVD single layer, include un HD Layer da 4,7 Gb senza Cd Layer 
  • Doppio layer (il tipo meno usato), fisicamente uguale ad un DVD doppio layer, include due HD Layer per un totale di 8,5 Gb senza Cd Layer, raddoppia la capacità del supporto ma ne elimina la compatibilità CD 

La tecnologia DSD è difficilmente paragonabile a quella PCM, implicando una serie di tecniche di elaborazione profondamente diverse tra loro, ma il materiale pubblicitario promette un range dinamico di 120 dB da 20 a 20.000 Hz con una risposta estesa ad 80-90 KHz, mentre nella pratica con buona approssimazione possiamo comparare il DSD ad un sistema PCM 20 bit con una frequenza di campionamento di 192 KHz, lasciando un vantaggio al campionamento PCM 24 bit del DVD Audio di altri 24 dB di dinamica teorica. Inoltre il range dinamico del DSD decresce molto rapidamente oltre i 20 KHz, lasciando dubbi anche sulla effettiva utilità sul piano della risposta in frequenza, e secondo uno studio pubblicato sul giornale dell’AES (Audio Engineering Society), gli ascoltatori non percepivano differenze tra una registrazione stereo ad alta risoluzione ed una versione “downsampled” a qualità CD della stessa, a parte quando ascoltata ad latissimi volumi, e concludeva che, se molti SACD suonavano meglio delle loro controparti CD, ciò era dovuto alle differenze in fase di masterizzazione.